Viviamo in un’epoca frenetica. Sempre affannati a rincorrere chissà cosa non ci soffermiamo quasi mai per ascoltarci. Imbottiamo gli spazi vuoti della nostra giornata e della nostra vita con effimeri riempitivi superficiali: in questo modo finiscono per incrinarsi le relazioni più profonde. In questa silloge poetica dal titolo Sbraitavi sottovoce, i due protagonisti, non avendo avuto il coraggio a suo tempo, di ascoltarsi e di affrontare con rammarico reciproco i problemi che hanno portato alla rottura, colgono l’occasione di chiarirsi a vicenda nel corso di un incontro fortuito. È l’unica possibilità di decantare la rabbia, di far “svaporare” quegli inutili malintesi che per molto tempo li hanno tenuti lontani e resi pieni di rancore. Per timidezza reciproca, si prendono in giro ironicamente rimproverandosi. Alla fine, con più coraggio, percepiscono che le battaglie interiori sostenute e sottovalutate per molto tempo al fine di colpevolizzare l’altro andrebbero filtrate e superate. Chissà se avranno il coraggio di prendere coscienza dei loro travagliati sentimenti e di progettare insieme una nuova vita amorosa?​

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Finalmente

(Lui)

Rincontrarti dopo tanti anni

è un germogliare in tutte le mie cellule appassite. 

(Lei)

In che cosa?

Gemmare.

Rampollare

(Lui)

Planare sospeso.

Perdermi in te offuscato e satinato. Smarrirmi per ritrovarmi, finalmente.