Teneri incastri

formato: 12 × 17 cm – Anno: 2024 – Tipologia: Ebook – Libro

 Teneri incastri
 Teneri incastri

L’autrice con stile pragmatico ritrae gli incontri più significativi della propria vita. Dai racconti realistici emerge una disarmante tenerezza mescolata a tratti a un raffinato umorismo. L’originale e delicato filo rosso che annoda le storie è “la chimica”, intesa come passaggio, cambiamento e trasformazione o cardine stesso dell’esistenza. Le immagini delineate, come flash, illuminano parti di vita e traumi vissuti, nonché gli affetti più cari: Fabio, Giulia, Daniele, Elsa e Andrea. 


Leggi un estratto

“Avanti, vieni avanti, toll la carega”. Furono queste le prime parole che sentii pronunciare, in dialetto veneto dalla nonna del mio fidanzato. Vieni avanti era comprensibile ma “toll la carega” mi rimaneva oscuro. Qualcuno, non so più chi, mi porse la sedia ed allora capii che “toll la carega” forse c’entrava qualcosa col sedersi. Sempre in quella occasione ricordo che la nonna mi descriveva come una “bela buteleta”, anche se “foresta”, e quando da bere chiesi dell’acqua mi risposero: “Quando l’è finio el vin, va ben anca l’acqua” insistendo, da veneti doc, per farmi invece assaggiare il vino. Questo fu il mio primo approccio col lessico dialettale della mia famiglia acquisita.

Teneri incastri

formato: 12 × 17 cm – Anno: 2024 – Tipologia: Ebook – Libro

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L’autrice con stile pragmatico ritrae gli incontri più significativi della propria vita. Dai racconti realistici emerge una disarmante tenerezza mescolata a tratti a un raffinato umorismo. L’originale e delicato filo rosso che annoda le storie è “la chimica”, intesa come passaggio, cambiamento e trasformazione o cardine stesso dell’esistenza. Le immagini delineate, come flash, illuminano parti di vita e traumi vissuti, nonché gli affetti più cari: Fabio, Giulia, Daniele, Elsa e Andrea. 


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“Avanti, vieni avanti, toll la carega”. Furono queste le prime parole che sentii pronunciare, in dialetto veneto dalla nonna del mio fidanzato. Vieni avanti era comprensibile ma “toll la carega” mi rimaneva oscuro. Qualcuno, non so più chi, mi porse la sedia ed allora capii che “toll la carega” forse c’entrava qualcosa col sedersi. Sempre in quella occasione ricordo che la nonna mi descriveva come una “bela buteleta”, anche se “foresta”, e quando da bere chiesi dell’acqua mi risposero: “Quando l’è finio el vin, va ben anca l’acqua” insistendo, da veneti doc, per farmi invece assaggiare il vino. Questo fu il mio primo approccio col lessico dialettale della mia famiglia acquisita.

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